giovedì 12 dicembre 2013

Vellutata marocchina di patate dolci



Nel suo ultimo post la cara Fra diceva che si sente un pesce fuor d’acqua a pubblicare ricette che non seguono il mood natalizio. Tutti in preda alla frenesia di progettare il pranzo del 25 e a sfornare il panettone più alto e noi, a meno di due settimane dal big day, proponiamo piatti semplici e salutari.
Per quel che mi riguarda, posso dire che pubblico sempre ed esclusivamente quello che mangio, non ho mai cucinato qualcosa solo ed esclusivamente per il blog, perché penso che così diverrebbe più un lavoro che un piacere e non lo vorrei mai.
Seguo la stagionalità perché amo i prodotti che la terra propone con i suoi ritmi, non perché mi sento in dovere di farlo. Perciò oggi vi propongo uno dei piatti che ho da poco riscoperto e che quando lo mangio mi fa sentire bene, una vellutata cremosissima a base di patate dolci, con una sferzata di harissa e un po’ di contrasto dato dal succo di limone.
La ricetta viene tale e quale da questo libro ed è una di quelle che avevo provato per prima, ma non so perché era finita nel dimenticatoio. Ora che l’ho riscoperta non credo che capiterà più. E’ il libro stesso a denominarla “marocchina” e io ve la propongo così come l’ho letta, però, benché ci sia l’harissa, non sono certa che la patata dolce sia una base della cucina medio orientale.
Ad ogni modo quel che conta è che è ottima, speziata, avvolgente, sana e consumata a pranzo diviene una portata piuttosto light… cosa per me ultimamente importante, dato che al ritorno da Londra ho avuto la brillante idea di salire sulla bilancia e ho capito come sia giunto il momento di correre ai ripari. Non che io sia una fissata della linea e non potrei mai rinunciare ai piaceri del cibo, diciamo solo che tenterò di avere un’alimentazione più controllata nelle dosi e nei condimenti.
Forse più avanti arriverà qualche ricetta per il Natale, anche perché da tre anni a questa parte il pranzo di quel giorno me lo devo preparare da sola, ma per il momento accontentiamoci di una vellutata, ché per il cibo peccaminoso c’è tempo. ;-)

Ricetta presa da Zuppe per tutti i giorni 
Ingredienti per 2-3 persone:
670 gr patate dolci tagliate a pezzi grossi
2 cipolle grandi affettate spesse (la ricetta prevede 6 scalogni)
3 spicchi d’aglio non sbucciati
2 carote tagliate a pezzettoni (la ricetta ne prevede una)
1 cucchiaio di harissa
1 cucchiaio di olio evo
900 ml brodo vegetale, circa
1 cucchiaino malto
il succo di un limone, a gusto personale
sale

Per servire:
yogurt bianco di soia
harissa
prezzemolo o, meglio, coriandolo, tritato

Procedimento:
Mettiamo patate, cipolle, carote e spicchi d’aglio con la buccia in una teglia da forno. Mescoliamo l’harissa all’olio e versiamo l’intingolo sulle verdure, saliamole e mescoliamole tra loro. Inforniamo a 200° per 40 minuti circa, mescolando ogni tanto, finché tutto è cotto e tenero. Lasciamo intiepidire.
Sbucciamo gli spicchi d’aglio e mettiamoli nel mixer assieme alle restanti verdure, frulliamo fino a ridurle in purea aggiungendo un po’ di brodo alla volta, finché non otteniamo una vellutata liscia e della  densità desiderata. Aggiungiamo il malto e rifrulliamo.
Versiamo in una pentola e riscaldiamo. Aggiungiamo il succo di limone gradualmente, assaggiando fino a raggiungere il sapore desiderato. Serviamola calda con al centro un cucchiaio di yogurt mescolato a mezzo cucchiaino di harissa e del coriandolo o prezzemolo tritato.

Alcune precisazioni sugli ingredienti: la patata dolce esiste di diversi colori a seconda della varietà, quelle utilizzate da me sono quelle con la buccia arancione e il dentro bianco. Viene chiamata anche batata e, nonostante il nome, non fa parte della famiglia solanacea come le nostre comuni patate, ma delle convolvulaceae. E’ ricchissima di vitamina A ed è un’ottima fonte alternativa di carboidrati. 
Ormai le si trovano anche nei normali supermercati, così come la salsa harissa reperibile nei reparti etnici più forniti. Quella che è nella foto l’ho comprata da Castroni a Roma ed è originaria della Tunisia a base di paprika rossa piccante, aglio, coriandolo, sale e carvi.

Un abbraccio e a presto.


6 commenti:

  1. Quoto in pieno, tutto quanto, tant'è che sul mio blog di "piatti delle feste" in questo periodo non ce ne sono (e anzi, ho votato questo dicembre alla raccolta di erbe e frutti spontanei e all'autoproduzione!). E devo dire la verità, non mi sento un pesce fuor d'acqua, anzi, mi sento gran bene a fare qualcosa che mi corrisponde, come credo ti senta anche tu…questa zuppa meravigliosa lo dimostra e sono curiosissima di provarla. Ora che scendo a Roma per natale potrei trovare un'harissa buona al mercato etnico di Piazza Vittorio, come anche delle buone patate dolci :-)

    RispondiElimina
  2. A dir la verità io qualche piatto vegano delle "feste" lo sto pubblicando: lo considero delle feste perchè magari un pò più laborioso, ma sempre molto salutare e stagionale; magari un pochettino più curato nella presentazione (di solito cucino, fotografo, divoro e scappo via al lavoro). Niente di eccezionale, intendiamoci!
    Comunque questa vellutata è talmente bella e dal sapore pieno, del tipo che scalda il cuore, che ti assicuro che starebbe benissimo in tavola anche il giorno di Natale!
    Ciao! MARI

    RispondiElimina
  3. oh quanto mi piacciono queste ricette ^_^ Tu dici "zuppa"? e io corro....Grazie per avermi citato <3 e grazie per regalarci sempre ricette e foto stupende 8com'è che non ho quel libro???????????????????? arghhhhhhhhhhhhh)

    RispondiElimina
  4. in effetti lo dicevo anche alla Francy, che di solito anch'io posto esclusivamente quel che cucino per poi mangiarlo, e mai solo per fotografarlo per il blog, e che se non mi avessero coinvolto nel progetto natalizio sarei anch'io a postare zuppe e minestrine.. giustappunto non mi dispiace affatto vederle negli altri blog, proprio perchè io non mi sto affatto dedicando alle "prove" per il gran pranzo (non so neanche cosa mangerò, visto che sarò l'unica vegan a tavola..) ma continuo a mangiare come sempre, fatta esclusione per qualche concessione in più, col Natale come scusa! ;)
    Io amo amo amo le patate dolci, e l'harissa l'ho scoperta da poco ma mi piace parecchio! Immagino che cosa non sia questa vellutata con la combinazione delle due! La provo sicuramente presto, tanto in questo periodo sto andando avanti a vellutate..:)
    bacionissimi

    RispondiElimina
  5. Gnam,gnam!Una vellutata esotica e buona!
    Bacioni,carina!

    RispondiElimina
  6. Come ho già detto anche a Francesca, il blogging è bello se è sincero quindi ben venga la proposta di qualsiasi ricetta in linea col proprio mood personale, e non quello imposto dal periodo natalizio...
    Ultimamente sto preparando molte vellutate, le adoro in inverno e sono alla ricerca di idee sempre nuove al proposito...dato che mi piacciono tanto le patate dolci, proverò sicuramente questa tua proposta...buona giornata!

    RispondiElimina